Sistemi di Embolectomia Polmonare

di Giampiero Vizzari
 
L'embolia polmonare (EP), terza per incidenza tra le malattie cardiovascolari, presenta non solo un rischio elevato di mortalità ma anche di eventi ricorrenti o sequele croniche. Sia l'anticoagulazione che la trombolisi sistemica (trattamenti di scelta secondo le linee guida ESC) presentano numerose controindicazioni e significativi rischi di sanguinamento, rendendo necessario lo sviluppo di strategie terapeutiche alternative. Gli approcci percutanei basati su catetere trovano indicazione in pazienti ad alto rischio, o con controindicazioni alla trombolisi sistemica, e mirano a migliorare rapidamente il quadro emodinamico riducendo il pericolo di sanguinamento.
La Trombolisi Diretta mediante Catetere (CDT) prevede la somministrazione diretta di trombolitici nelle arterie polmonari, aumentandone l'efficacia sul trombo e riducendo gli effetti sistemici. Tali dispositivi possono includere sistemi di frammentazione meccanica del trombo per aumentarne l'esposizione al farmaco. La trombolisi assistita da ultrasuoni (USAT) con sistema EkoSonic, utilizza onde ultrasonore per disaggregare i filamenti di fibrina e migliorare la penetrazione del farmaco. Nonostante i costi elevati, la USAT ha mostrato un’elevata efficacia trombolitica con minime dosi.
La Trombectomia Meccanica include varie tecniche come la frammentazione trombotica diretta mediante catetere (pigtail) e dispositivi progettati per la rottura e la rimozione del coagulo, al fine di ripristinare il flusso sanguigno polmonare. La Trombectomia Reolitica con sistema AngioJet, utilizza un getto di soluzione fisiologica pressurizzata per frammentare e aspirare i trombi. Seppur efficace, questa metodica può determinare emolisi transitoria e bradiaritmia, richiedendo cautela nella sua applicazione. L’Embolectomia per Aspirazione coinvolge la rimozione fisica dei coaguli mediante dispositivi ad aspirazione quali l'AngioVac o i più recenti FlowTriever ed Indigo.
Gli studi clinici (ULTIMA, SEATTLE II e OPTALYSE PE) supportano l'efficacia e la sicurezza delle terapie transcatetere, confermando un miglioramento della funzione ventricolare destra e la riduzione dei sanguinamenti. L'ottimizzazione dei tempi di intervento (24-48 ore dalla presentazione), il corretto monitoraggio e l'imaging sono cruciali per il successo dell'intervento. Tuttavia, la selezione della tecnica deve sempre considerare le caratteristiche del paziente e l’esperienza degli operatori. Sebbene le procedure basate su catetere presentino elevati tassi di stabilizzazione emodinamica e sopravvivenza, comportano sempre il rischio potenziale di danneggiamento delle arterie polmonari.
Complessivamente, gli interventi percutanei transcatetere per l'EP offrono alternative efficaci ai trattamenti tradizionali, con tecniche e dispositivi in evoluzione e risultati promettenti in termini di sicurezza ed efficacia.
 
 

Bibliografia:

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