La figura del Valve Coordinator nella Cardiologia Interventistica moderna

di Matteo Longoni

L’impianto transcatetere della valvola aortica (TAVI) rappresenta un progresso significativo nel trattamento della malattia valvolare tale per cui, così come confermato dai dati di follow-up a lungo termine riportati in letteratura, risulta ormai un’affermata alternativa meno invasiva alla chirurgia tradizionale per una sempre più ampia popolazione di pazienti. Non possiamo quindi trascurare la crescente necessità di avere un percorso di presa in carico del malato il più possibile codificato, lineare e ottimizzato. In questo nuovo panorama trova ragione la figura del Valve Clinic Coordinator (VCC), un ruolo multiforme con un’ampia gamma di responsabilità volte a garantire una gestione sempre più efficace dei pazienti con disturbi della valvola aortica.

Il VCC deve essere il primo punto di contatto in ospedale per le procedure valvolari transcatetere, così da poter coordinare fin dai primi step tutte le attività relative al trattamento della patologia.  Nel Heart Valve Center dell’Ospedale San Raffaele di Milano il Valve Coordinator è stato inquadrato da una specifica job description con la precisa finalità di garantire il rapporto ospedale-territorio nel life time management del paziente, l’efficienza dei percorsi e della “compliance” al piano terapeutico, la produzione, la riproduzione iconografica e la valutazione di qualità delle immagini cardiache radiologiche, ecografiche e dei dati sanitari.

Le competenze clinico gestionali specifiche del VCC sono: il coordinamento del flusso di informazioni tra il personale medico, infermieristico, finanziario e di ricerca; lo sviluppo e ’implementazione di un piano di informazione per il paziente e la famiglia nella fase pre-procedurale; la riesamina del progresso clinico dei pazienti con i medici di riferimento; la pianificazione, l’organizzazione e l’assistenza diretta al paziente con valvola; la partecipazione in Heart Team al processo di valutazione della fattibilità del trattamento, alla scelta del miglior device, alla definizione di comorbidità e fragilità del pz; la revisione delle informazioni sulla salute del paziente nella dimissione del paziente.

L’implementazione di un percorso clinico e terapeutico stratificato in base al rischio acquisirà sempre maggiore importanza in considerazione della necessità di ottimizzare le liste di attesa per aumentare la capacità dei centri che eseguono TAVI rendendo ancor più decisiva la presenza di un Valve Clinic Coordinator come una figura codificata stabilmente in organico.